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Dislipidemie

Dislipidemie

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Dislipidemie – Definizione

Per dislipidemia si intende un’ alterazione del profilo dei grassi ( lipidi ) nel sangue ( colesterolo e/o trigliceridi ). Il termine, di per sé, è quindi generico e richiede
un’ulteriore indicazione del/dei parametro/i alterato/i. Allo stato
attuale il motivo di preoccupazione non è rappresentato tanto dal valore
di laboratorio in sé quanto dai rischi nel lungo termine di complicanze , in particolare cardiovascolari

Dislipidemie – Cause

Le dislipidemie possono essere congenite o acquisite . Nel primo caso esse hanno una base ereditaria: si trasmettono di padre in figlio all’interno di un nucleo familiare e per tale ragione si possono riconoscere già in età pediatrica. Le forme acquisite sono legate per lo più a una dieta scorretta ( iperlipidica/ipercalorica ) oppure possono essere conseguenti alla presenza di altre malattie ( per esempio Obesità, Diabete,
patologie della tiroide ) o all’assunzione di alcuni farmaci ( per
esempio immunosoppressori, stabilizzanti dell’umore, antiretrovirali ).

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Dislipidemie – Sintomi

Il vero problema delle dislipidemie che maggiormente preoccupa è l’ assenza di sintomi . Almeno finché non subentrano complicanze legate ad aterosclerosi , eventi acuti, quali Infarto o ictus , o alle eventuali malattie a cui sono conseguenti. Un aumento dei valori di colesterolo e/o trigliceridi viene annoverato a tutti gli effetti tra i fattori di rischio cardiovascolare e si associa a una maggiore incidenza di un ampio ventaglio di condizioni, dalla Disfunzione Erettile ( impotenza ) alla demenza vascolare, da disturbi visivi ad alterazioni renali. La compresenza di altri fattori, tra cui Ipertensione arteriosa , Diabete e abitudine al fumo determina un’amplificazione del rischio cardiovascolare globale di un individuo.

Dislipidemie – Diagnosi

La diagnosi si avvale di un esame del sangue . La concentrazione del colesterolo ( colesterolemia ) è il primo e il più importante valore da controllare almeno una volta
l’anno: il valore desiderabile è inferiore a 200 mg/dl, il livello di
guardia è tra 200-239 mg/dl e quello di rischio oltre i 240 mg/dl alto.
Importanti sono anche i livelli del colesterolo
“buono” – detto così in quanto meno dannoso per le arterie – o HDL (
meno di 35 mg/dl: rischio alto; oltre 60 mg/dl: livello desiderabile ) e
quelli del colesterolo “cattivo” o LDL ( meno di 130 mg/dL: valore desiderabile; tra 130 e 159 mg/dl: livello
soglia; oltre 160 mg/dl: rischio alto ). Per i trigliceridi i valori
normali sono compresi tra 70 e 170 mg/dl.

Dislipidemie – Cure

Il primo approccio alle dislipidemie prevede l’ adozione di uno stile di vita corretto ,
mirato a contrastare la sedentarietà e a impostare un regime dietetico
improntato alla varietà e all’equilibrio tra i vari macronutrienti (
proteine, zuccheri e grassi ), con particolare attenzione alla
moderazione dell’assunzione di lipidi e colesterolo.
In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi terapeutici con la
sola alimentazione si rende necessario il ricorso a farmaci, quali statine , che bloccano la produzione del colesteroloda parte del fegato, farmaci sequestranti gli acidi biliari ( resine che stimolano la riduzione del colesterolo favorendo l’eliminazione degli acidi biliari ), ezetimibe , che contrasta l’assorbimento di colesterolo dall’intestino, fibrati e derivati dell’acido nicotinico. Questi ultimi due agiscono anche sui valori di trigliceridi.

Dislipidemie – Cure alternative

Più
che alternative si potrebbero definire complementari, in quanto
strategie di supporto alle terapie farmacologiche. Si avvalgono di
integratori o componenti dietetici quali: acidi grassi omega-3, dotati
di attività antiaterosclerotica, protettiva sul cuore e favorente la
formazione di colesterolo HDL; steroli/stanoli vegetali, che competono con il colesterolo
per l’assorbimento intestinale; altri componenti, quale il
policosanolo, complesso di alcoli estratti dalla canna da zucchero, che
riduce la produzione di colesterolo e svolge un’azione favorevole anche sui trigliceridi.

Dislipidemie – Alimentazione

Gli
alimenti concessi sono: carni bianche ( pollo, tacchino, petto di
faraona, agnello, coniglio ), tutti i tipi di pesce magri ( per esempio
merluzzo, sogliola, orata ), latte scremato, yogurt, ricotta, pane
integrale, grissini, fette biscottate, verdure, legumi e frutta, olio di
oliva, soia, girasole e mais. Da assumere con moderazione: carne di
bovino adulto, wurstel, coscia di faraona, trippa di bovino, capitone,
anguilla, molluschi, aragosta e crostacei, latte parzialmente scremato,
mozzarella, fontina, robiola, uova, gelato, crostata. Da evitare sono:
insaccati ( salame, pancetta, coppa, salsiccia, cotechino ), patè di fegato latte intero, panna, asiago, provolone, gorgonzola, mascarpone, brie e
formaggi grassi o stagionati. liquori, aperitivi alcolici, sughi
soffritti, marzapane, crema al burro, cioccolato, gelato con panna,
burro, lardo, strutto, olio di arachidi.

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