I tumori maligni laringe

[box]
11. LARINGE
RICHIAMI ANATOMICI
Sezione sagittale della laringe:
1. Base lingua 2. Vallecula 3. Epiglottide sopraioidea 4. Plica ariepiglottica 5. Falsa corda 6. Ventricolo
7. Corda vocale vera 8. Spazio
sottoglottico 9. Cartilagine cricoide 10. Membrana crico-tiroidea 11. Cartilagine tiroide 12. Epiglottide sottoioidea 13. Spazio pre- epiglottico 14. Osso ioide
Sedi e sottosedi (UICC)
Sovraglottide I Epiglottide sovraioidea II Plica ariepiglottica, versante laringeo
III Aritenoide IV Epiglottide
infraioidea V False corde
Glottide I Corde vocali II Commissura
anteriore III Commissura posteriore
Sottoglottide
RICHIAMI DI ANATOMIA PATOLOGICA
La maggior parte dei carcinomi laringei è costituita da carcinomi squamocellulari; tuttavia in tale sede
anatomica è possibile l’insorgenza di numerosi
altri istotipi (vedi tabella pag 12) la cui precisa identificazione riveste notevole importanza anche a fini
terapeutico- prognostici.
Evoluzione locale
Avviene seguendo precise vie di diffusione a causa della
coesistenza nella laringe di aree di
maggiore e minore resistenza nei confronti della progressione tumorale. Ci sono barriere
anatomiche che riescono ad ostacolare
l’estensione extralaringea del tumore, per esempio le cartilagini tiroidea e cricoidea, la membrana io- epiglottica,
la membrana io- tiroidea. Rappresentano
invece aree di minor resistenza la commessura anteriore, la membrana cricotiroidea, gli orifizi
cribriformi dell’epiglottide.
Evoluzione regionale
La laringe sovraglottica ha una ricca rete linfatica sottomucosa.
Le percentuali di metastasi linfonodali
variano dal 15% al 51% relativamente alla
classe ed alla sede del tumore primitivo. La laringe glottica ha una scarsa rete vascolare e linfatica, pertanto
le neoplasie di questa sede hanno scarsa
tendenza alla metastatizzazione. La laringe sottoglottica è fornita di una ricca rete linfatica drenante nei
linfonodi giugulari inferiori o paratracheali
Evoluzione a distanza
Le metastasi si verificano nel 5- 10% dei casi, per lo più al
polmone ed eccezionalmente all’osso e al
fegato.
ITER DIAGNOSTICO
La sintomatologia è rappresentata da disfonia per i tumori
glottici; senso di corpo estraneo,
disfagia e otalgia riflessa per i tumori sovraglottici; dispnea inspiratoria per i tumori glotto-sottoglottici
e più raramente per i tumori sovraglottici.
Per la diagnosi del tumore primitivo si utilizzano:
•
la laringoscopia indiretta con
specchietto tradizionale o con fibroscopia
ad ottiche rigide o flessibili che consente di valutare la morfologia e la motilità laringea;
•
la laringoscopia diretta in
narcosi che consente un esame più particolareggiato
e l’esecuzione del prelievo bioptico;
•
l’imaging (TC e RM) che
fornisce informazioni dettagliate riguardanti
l’infiltrazione in profondità.
La TC è sufficiente ad assicurare
la programmazione di un piano terapeutico adeguato, la RM può essere utilizzata in modo più limitato
come mezzo problem-solving. Devono essere inoltre valutati fattori
relativi al paziente (performance status,
funzionalità dell’apparato respiratorio, presenza di tumori sincroni delle vie aerodigestive superiori) e fattori
relativi alla neoplasia (estensione,
motilità cordale, infiltrazione della commessura anteriore,
sconfinamento sottoglottico,
coinvolgimento aritenoideo, estensione al ventricolo di Morgagni, invasione dello spazio
paraglottico, infiltrazione cartilaginea,
invasione metastatica linfonodale).
CLASSIFICAZIONE DI T (UICC, 1997)
T0 Tumore
primitivo non evidenziabile Tis Carcinoma
in situ Sovraglottide T1 Una sola sottosede, con mobilità normale delle corde vocali T2 Più
di una delle sottosedi adiacenti della sovraglottide o della glottide o regioni esterne alla sovraglottide (ad es.
base della lingua, vallecula, parete mediale
del seno piriforme) senza fissazione della laringe T3 Limitato
alla laringe con fissazione della corda vocale e/o invasione di una qualsiasi delle seguenti strutture: area
postcricoidea, tessuti pre-epiglottici, base
profonda della lingua T4 Invasione
della cartilagine tiroidea e/o estensione nei tessuti molli del collo, nella tiroide e/o nell’esofago Glottide T1 Corda(e) vocale(i) (può coinvolgere la commissura anteriore o
quella posteriore) con normale mobilità
(T1a: una sola corda vocale; T1b: entrambe
le corde vocali) T2 Estensione
alla sovraglottide e/ o alla sottoglottide, e/o con compromissione della mobilità cordale T3 Limitato alla laringe con
fissazione delle corde vocali. T4 Invasione
della cartilagine tiroidea e/ o estensione in altri tessuti al di là della laringe, ad esempio trachea, tessuti molli
del collo, tiroide, faringe. Sottoglottide T1 Limitato alla sottoglottide.
T2 Estensione a una o entrambe le corde vocali, con mobilità
normale o compromessa. T3 Limitato alla laringe con
fissazione delle corde vocali. T4 Invasione
della cartilagine cricoidea o tiroidea e/ o estensione in altri tessuti al di là della laringe, ad esempio trachea,
tessuti molli del collo, tiroide, esofago.
TERAPIA
Tipi di intervento chirurgico
Tumore primitivo: il trattamento chirurgico dei carcinomi laringei si avvale di tecniche funzionali o demolitive. I tumori
sovraglottici possono essere trattati
con laser-chirurgia ed epiglottectomia se di piccole dimensioni oppure con laringectomia sovraglottica,
eventualmente allargata alla base della
lingua o al seno piriforme, per le lesioni più estese. I casi con fissità laringea richiedono una laringectomia totale.
I tumori glottici in stadio iniziale
possono essere trattati con cordectomia, glottectomia, laringectomia fronto-laterale, emilaringectomia,
laringectomia subtotale ricostruttiva; le
lesioni in stadio più avanzato possono essere sottoposte a chirurgia ricostruttiva o a laringectomia totale. I
tumori sottoglottici devono essere trattati
con laringectomia totale con sacrificio dei primi sei anelli tracheali. In tutti gli interventi funzionali viene
conservata la funzione respiratoria, mentre
risultano parzialmente compromesse la fonazione e la deglutizione, peraltro suscettibili di miglioramento dopo
rieducazione logopedica. La laringectomia
sovraglottica e le laringectomie subtotali ricostruttive prevedono una compromissione della
deglutizione ed un certo grado di inalazione
nel postoperatorio. Per tale ragione sono controindicazioni generali a questi interventi l’età avanzata,
le scadenti condizioni generali, la compromissione
delle funzioni cardio-respiratorie. La
chirurgia demolitiva (laringectomia totale) comporta la perdita della funzione fonatoria e di quella respiratoria,
per cui il paziente è portatore di tracheostoma
permanente. L’utilizzo di protesi fonatorie o di valvole può consentire il recupero della fonazione. Linfonodi regionali: nei tumori
sovraglottici, considerando l’elevato rischio di metastatizzazione, lo svuotamento bilaterale
del collo è sempre indicato e può essere
di tipo selettivo per gli N0, funzionale per gli N1, di tipo funzionale, radicale modificato o radicale
classico per gli N 2 e di tipo radicale
classico per gli N 3. I tumori glottici,
data la scarsa tendenza alla metastatizzazione
laterocervicale, consentono l’astensione dal trattamento chirurgico dei linfonodi in caso di lesione T1N0, mentre per
tutte le altre classi di T è indicato lo
svuotamento bilaterale selettivo per i casi N0, funzionale nei casi N 1, funzionale o radicale modificato o
radicale classico nei casi N 2, radicale
classico nei casi N 3. Considerando
la possibile evoluzione metastatica dei tumori sottoglottici verso i linfonodi paratracheali e verso
quelli del mediastino superiore, lo svuotamento
laterocervicale bilaterale deve essere di tipo funzionale o radicale, possibilmente esteso ai linfonodi
mediastinici sia pure con i limiti tecnici
e di radicalità che tale metodica comporta.
Radioterapia
La radioterapia è entrata a far parte delle opzioni terapeutiche
per le forme iniziali, mentre per ciò
che concerne il trattamento dei casi più avanzati la chirurgia rimane oggi, in Italia, il
trattamento più utilizzato. La mucosite è un
possibile effetto acuto, mentre tra le complicazioni (<1%) abbiamo
l’edema laringeo, che può richiedere la
tracheostomia e la condronecrosi. Laringe
sovraglottica: in Italia il trattamento di scelta è la chirurgia, sebbene la radioterapia possa ottenere ottimi
risultati per i T1- T2 N0 vegetanti. La radioterapia
è il trattamento dei casi non operabili, dei pazienti che rifiutano la chirurgia e dei casi oncologicamente non
resecabili. Poichè vi è un rapporto tra
positività linfonodale e stadio del tumore primitivo pari al 28% per i T1, 40% per i T2, 45% per i T3 e 73%
per i T4, come riportato da Lindberg, e
poichè, come riportato da Wang, i linfonodi positivi sono nel 55% dei casi i superiori, nel 29% i medi e nel 5%
gli inferiori, le dimensioni dei campi
di trattamento devono essere adeguate. La dose da erogare, con frazionamento tradizionale (180-200 cGy),
varia da 6600 a 7000 cGy in funzione
dello stadio del tumore primitivo e dell’interessamento linfonodale. Eventuali interruzioni nella erogazione della
dose sono un fattore prognostico sfavorevole
per ciò che concerne il controllo locale: pertanto devono essere evitate con appropriate terapie
farmacologiche e con un approccio dietologico. Laringe glottica: è ormai
universalmente accettato che la radioterapia è in grado di ottenere percentuali di guarigione
analoghe a quelle della chirurgia per i
T1a e b della glottide. In tal senso parlano i dati della letteratura internazionale dal I Congresso Internazionale
sulla laringe di Toronto (1974) sino a
quello di Sidney (1994). La scelta viene fatta in genere in base alle preferenze del paziente, al tipo di lavoro
del paziente, alla esperienza ed alla disponibilità
della équipe curante (chirurgo e radioterapista). La qualità della voce, dopo radioterapia, è migliore di quella
dopo chirurgia, anche dopo chirurgia
laser. Nel trattamento dei T2 la radioterapia non consente le stesse probabilità di controllo della chirurgia. Nei
paesi anglosassoni l’approccio prevalente
è quello radioterapico, mentre nei paesi latini l’approccio predominante è quello chirurgico. Il
trattamento dei T3 è chirurgico; sono attualmente
in corso studi di associazione radio- chemioterapica con finalità di preservazione d’organo. La dose da erogare
per i T1, con frazioni di 200 cGy, è
compresa nel range 6400- 7000 cGy; per i T2 varia da 6200 a 7200 cGy, in funzione del sottostadio T2a o T2b;
per i T3- T4 è di 7000 cGy. Laringe
sottoglottica: la radioterapia è il trattamento di scelta nelle lesioni iniziali T1 e T2 senza adenopatie clinicamente
palpabili. Nel trattamento dei casi più
avanzati la radioterapia trova indicazione per i casi non operabili o non resecabili. Le dosi da erogare, con frazionamento
tradizionale, variano da 6400 cGy a 7200
cGy, in funzione della sede e dello stadio del tumore. Sono in corso di valutazione i multifrazionamenti.
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Tumore primitivo
La radioterapia postoperatoria è indicata se i margini sono
positivi, se esiste un’incerta
radicalità chirurgica, se si reperta un’evoluzione sottoglottica, in caso di T4, N+ R+ o in caso di più di 3
linfonodi metastatici. La radioterapia postoperatoria
deve essere iniziata tra le 4 e le 6 settimane dall’intervento chirurgico.
Terapia non standard: sono in corso studi clinici randomizzati di radiochemioterapia concomitante versus
terapia standard, atti a valutare la possibilità
di risparmio d’organo. Tumori
sopraglottici T1/T2 • chirurgia funzionale •
radioterapia esclusiva T3/T4 operabili
• chirurgia
funzionale o demolitiva: laringectomia orizzontale
sopraglottica o allargata, laringectomia
totale +/- radioterapia postoperatoria
T4 non resecabili •
radioterapia esclusiva • radioterapia + chemioterapia Pazienti inoperabili per ragioni
internistiche • radioterapia esclusiva Tumori glottici T1 • radioterapia esclusiva •
chirurgia conservativa T2
• chirurgia
funzionale (emilaringectomia o laringectomia
subtotale) • radioterapia esclusiva T3/T4
resecabili • chirurgia funzionale o
demolitiva +/- radioterapia postoperatoria T4 non resecabili •
radioterapia esclusiva Pazienti
inoperabili per ragioni internistiche
• radioterapia
esclusiva Tumori sottoglottici T1/T2 •
chirurgia demolitiva +/- radioterapia postoperatoria •
radioterapia esclusiva T3/T4 operabili
• chirurgia
demolitiva +/- radioterapia postoperatoria
Tumori non resecabili •
radioterapia + chemioterapia
Pazienti inoperabili per ragioni internistiche
• radioterapia
esclusiva
RETE LINFATICA
Tumori sopraglottici N0 • svuotamento selettivo N1
• svuotamento
funzionale N2 • svuotamento
funzionale/radicale modificato/classico N3
• svuotamento
radicale classico Tumori glottici (solo per T2-T3-T4) N0 • svuotamento selettivo N1 •
svuotamento funzionale N2
• svuotamento
funzionale, radicale modificato/classico
N3 • svuotamento radicale classico
Tumori
sottoglottici (svuotamento esteso al VI livello) N0 • svuotamento funzionale N1 •
svuotamento funzionale N2
• svuotamento
funzionale, radicale modificato/classico
N3 • svuotamento radicale
RISULTATI
Negli stadi iniziali delle lesioni sovraglottiche con la chirurgia
si ottiene dal 90% al 95% di controllo
nei T1 e dall’80% al 90% nei T2; la radioterapia ottiene una percentuale di controllo
variabile dall’80 al 90% nei T1 e dal 70%
all’80% nei T2. Il recupero chirurgico dei fallimenti radioterapici rende simili le percentuali di controllo delle due
modalità di trattamento. Le classi avanzate
dei carcinomi sovraglottici hanno invece una prognosi più infausta a causa della maggiore incidenza di metastasi
laterocervicali. Il controllo locale dei
T3 trattati con radioterapia è del 60%; per i T4 è del 40-50%. Il controllo locale della chirurgia sola non
è ben definito, poiché molti studi includono
pazienti sottoposti a trattamento combinato, e varia dal 70% al 90%. Il trattamento combinato laringectomia
sovraglottica e radioterapia post-
operatoria ha consentito di ottenere percentuali di sopravvivenza libera da malattia di circa l’80% a 5 anni. Le obiezioni a questa strategia si basano
sull’aumentata incidenza dell’edema
aritenoideo e sul conseguente ritardato decannulamento. Il controllo locale dei T1 glottici trattati
con radioterapia varia dal 90% al 95% e
per i T2 dal 65% al 75%. I risultati del trattamento chirurgico variano dal 95% per i T1 all’80% per i T2. Negli
stadi avanzati il controllo locale della
chirurgia è del 90% ed i risultati del trattamento combinato
chirurgicoradioterapico consentono
sopravvivenze libere da malattia a 5 anni del 65%. I risultati del trattamento dei tumori sottoglottici
consentono sopravvivenze a 5 anni di
circa il 40%.
FOLLOW- UP
I pazienti sottoposti a trattamenti conservativi per carcinomi
laringei richiedono follow-up molto
stretto al fine di evidenziare precocemente
recidive di malattia ulteriormente passibili di trattamento curativo. La chirurgia di recupero della lesione primitiva
prevede l’intervento di laringectomia o
faringolaringectomia totale nella maggior parte dei casi. Svuotamenti radicali classici e modificati possono
consentire il trattamento delle recidive
linfonodali. Il follow- up viene condotto a intervalli mensili durante il primo anno, ed in seguito ad
intervalli progressivamente più lunghi
(2 mesi per il secondo anno, 3-4 mesi per il terzo anno, ogni 6 mesi durante il 4°-5° anno). I controlli
proseguiranno in seguito con cadenza annuale
o biennale. La radiografia in due proiezioni del torace deve essere effettuata annualmente per poter valutare
l’insorgenza di un eventuale carcinoma
broncogeno o di metastasi polmonari. In considerazione della possibilità di insorgenza di secondi tumori
primitivi metacroni a livello delle alte
vie aero-digestive, soprattutto negli stadi III e IV, è utile eseguire annualmente uno studio radiologico
dell’ipofaringe-esofago con mezzo di contrasto
ed una panendoscopia in narcosi qualora sussista un dubbio clinico (per es. comparsa di sensazione di corpo
estraneo, disfagia, otalgia, scialorrea).
DIRETTIVE FUTURE
Studi clinici randomizzati dedicati alla preservazione d’organo:
VALCSG (332 pazienti); EORTC (202
pazienti), GETTEC (68 pazienti). 205 pazienti dei 602 randomizzati sono ancora vivi e liberi da
recidiva. Nel 30% dei casi si è preservata
la laringe. Per quanto riguarda la sopravvivenza non si è osservata una significativa differenza nei
due gruppi tanto da far supporre che un
trattamento conservativo, selezionato sulla base della chemiosensibilità, possa rappresentare una
valida alternativa alla chirurgia demolitiva.
E’necessario sottolineare che questi protocolli sono ancora in fase di sperimentazione clinica.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
1. Bocca E,
Pignataro O, Oldini C. Supraglottic laryngectomy: 30 years of experience. Ann. Oto. Rhinol. Laryn., 92: 14- 18,
1983. 2. Chevalier D, Thill C, Darras JA,
Piquet JJ. Results of the surgical treatment of
cancers of the supraglottic area. Ann. Oto. Laryn. (Paris), 110: 147-
151, 1993. 3. Johnson JT, Myers EN, Hao
SP, Wagner RL. Outcome of open surgical therapy
for glottic carcinoma. Ann. Oto. Rhinol. Laryn., 102: 752- 755, 1993. 4. Mendenhall WM, Parsons JT, Stringer SP, et
al. Carcinoma of the supraglottic larynx:
a basis for comparing the results of radiotherapy and surgery. Head Neck, 12: 208, 1990. 5. Million RR, Cassisi NJ. Management of head
and neck cancer. A multidisciplinary
approach. 2nd Ed. Lippincott Company, Philadelphia 1994. 6. Myers EN, Suen JY. Cancer of the head and
neck. Ed. WB Saunders Company,
Philadelphia 1996. 7. Portmann M, Guerrier Y. Traitè de tecnique chirurgicale ORL et
cervicofaciale. Ed. Masson & C.,
Parigi 1987. 8. Shah JP. Head and neck surgery. 2nd Ed.
Mosby- Wolfe, Barcelona 1996. 9. The
Department of Veterans Affairs Laryngeal Cancer Study Group. Induction chemotherapy plus radiation compared with
surgery plus radiation in patients with
advanced laryngeal cancer. New Eng. J. Med., 324:
1685- 1690, 1991. 10. Crispino S.,
Ribecco A., Ghezzi P. Ruolo della chemioterapia nel trattamento del carcinoma della laringe: preservazione
d’organo. Argomenti di Oncologia; 19:
15- 20, 1998. 11. Lefebvre JL, Wolf G,
Luboinski B, et al. Meta-analysis
of chemotherapy in head and neck cancer
(MACH- NC): (2) Larynx preservation using
neoadjuvant chemotherapy (CT) in laryngeal and hypopharyngeal carcinoma. Proc. ASCO,
1473, 1998.
[/box]