Le Allergie Stagionali

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Cosa è l’allergia?
Il termine allergia viene utilizzato per descrivere una
reazione anomala nei confronti di sostanze presenti
nell’ambiente che, mentre risultano innocue per la
maggior parte delle persone, in soggetti predisposti
generano una risposta immunitaria che causa una varietà
di sintomi.
Tipi di allergie e sintomi
• Allergie respiratorie: rinocongiuntivite allergica e
asma allergica, che causano affanno, tosse, respiro
corto, starnuti, naso che cola e sinusite, oltre ad arrossamento,
lacrimazione e prurito degli occhi.
• Allergie cutanee (dermatiti): dermatite atopica (eczema)
e dermatite da contatto che generalmente
provocano eruzioni cutanee.
• Altre allergie: allergie alimentari e al veleno di insetti
che causano vari tipi di reazioni che, in alcuni
casi possono mettere a repentaglio la vita (anafilassi).
Qualsiasi sostanza che causa una reazione anomala del
sistema immunitario dell’organismo e la produzione di
anticorpi per contrastarla viene definita allergene. Le
principali fonti di allergeni sono:
• acari della polvere domestica
• pollini
• animali domestici
• spore di funghi o muffe
• alimenti (in particolare latte, uova, frumento, soia,
frutti di mare, frutta e noci)
• punture di vespe e api
• alcuni medicinali
• lattice
• sostanze chimiche di uso domestico (irritanti come
detergenti e profumi)
tratto da NHS www.nhs.uk/conditions/Allergies
Come si contraggono le allergie?
La sensibilizzazione allergica si sviluppa quando il sistema immunitario dell’organismo reagisce a un allergene
come se si trattasse di una sostanza nociva, come se fosse in presenza di un’infezione. Per combattere l’allergene,
produce un particolare tipo di anticorpo, una proteina chiamata immunoglobulina E (IgE), che contrasta i virus e le
infezioni.
Quando l’organismo entra nuovamente in contatto con l’allergene, gli anticorpi IgE vengono rilasciati e innescano
la produzione di mediatori infiammatori. Questo processo determina l’insorgere dei sintomi dell’allergia.
Uno dei principali mediatori coinvolti nella reazione allergica è l’istamina, che causa:
• contrazione dei muscoli lisci, inclusi quelli delle pareti delle vie respiratorie
• aumento della produzione di muco nelle vie respiratorie che causa tosse, prurito e bruciore locale
Quali sono i soggetti a rischio?
Alcune persone hanno maggiore probabilità di sviluppare gli anticorpi IgE contro gli allergeni a causa di una
predisposizione genetica. In tal caso, si dice che si tratta di soggetti atopici o con atopia. I soggetti atopici
hanno maggiore probabilità di sviluppare allergie poiché il loro organismo produce anticorpi IgE in quantità
superiore alla norma.
Anche i fattori ambientali svolgono un ruolo importante nello sviluppo delle malattie allergiche. Sebbene non
sia noto il ruolo preciso assunto dalle condizioni ambientali, alcuni studi hanno dimostrato che la probabilità
di sviluppare atopia da parte di un bambino aumenta in presenza di alcuni fattori, come ad esempio:
• crescere in una casa di fumatori
• utilizzo eccessivo di antibiotici
• un certo grado di esposizione agli acari della polvere*
• un certo grado di esposizione agli animali domestici*
*Tuttavia, l’introduzione di un livello di esposizione basso o elevato può determinare lo sviluppo della tolleranza
agli acari della polvere domestica e agli animali domestici nei bambini.
I bambini maschi hanno maggiore probabilità di sviluppare atopia rispetto alle femmine, così come i neonati
con un peso ridotto alla nascita. Le ragioni di tali fenomeni sono poco chiare.
Fonte: NHS Choices, UK www.nhs.uk/Conditions/Allergies/Pages/Causes.aspx
Data ultima revisione: 23/03/2010
Le allergie respiratorie: un problema globale
Le allergie stanno aumentando in modo vertiginoso in
tutto il mondo. Circa il 10%-30% della popolazione
mondiale adulta e fino al 40% dei bambini soffrono di
qualche forma di allergia. Le allergie respiratorie rappresentano
la forma più diffusa di allergie in Europa e
nel mondo. La rinite allergica (con o senza congiuntivite)
colpisce il 5%-50% della popolazione mondiale, e
dal 15% al 20% di tali pazienti soffre di una forma grave
della malattia [4], e la sua diffusione è in aumento [5, 6].
Si stima che l’asma allergica colpisca il 5%-12% della
popolazione europea [7].
Allergia stagionale
Le malattie allergiche rappresentano un disturbo che colpisce un numero sempre maggiore di individui, adulti e bambini.
Sono indotte da una reazione abnorme del sistema immunitario, con conseguente produzione di anticorpi (IgE) e/o di cellule, contro sostanze (allergeni/antigeni) presenti nell’ambiente e riconosciute come estranee e pericolose.
I pazienti allergici sono in continuo aumento. In Italia si stimano circa 15 milioni di persone affette (oltre il 25% della popolazione), perciò le malattie allergiche sono la terza causa di malattia cronica: è stato stimato che se il trend continua nel 2020 il 50% dei bambini sarà affetto da rinite allergica.
Nell’insorgenza delle malattie allergiche sono stati implicati fattori ereditari e ambientali: figli e fratelli di pazienti allergici hanno maggiore probabilità di sviluppare, nel corso della vita, malattie allergiche; l’inquinamento atmosferico esercita un ruolo rilevante sul decorso della malattia tanto che la rinite allergica risulta essere più frequente tra coloro che vivono in città rispetto a chi vive in campagna.
Rilevante, nell’aumento della prevalenza della malattia nei bambini, pare essere anche il declino delle infezioni batteriche, il miglioramento delle condizioni igieniche, l’aumentato utilizzo di antibiotici e il conseguente orientamento del sistema immunitario verso una risposta di tipo allergico.
Malattie allergiche respiratorie e congiuntivite
I vari quadri clinici delle malattie allergiche sono espressione della localizzazione del processo infiammatorio sistemico a carico dei diversi organi e apparati. La
rinite allergica è la localizzazione a livello della mucosa nasale che si traduce in una sensazione di naso ostruito, di naso che cola, di prurito a livello della faringe, di starnuti ripetuti. Frequente è la concomitante presenza di arrossamento congiuntivale, lacrimazione e prurito oculare (rinocongiuntivite allergica). La rinite allergica è definita
intermittente se si manifesta solo episodicamente e per meno di quattro settimane l’anno, oppure persistente se si manifesta per periodi superiori alle quattro settimane.
L’asma allergico è caratterizzata da infiltrato infiammatorio a livello bronchiale, ipersecrezione mucosa e broncospasmo che consiste nel restringimento del calibro delle vie aeree e nell’ostacolo al passaggio di aria. I sintomi sono pertanto difficoltà a respirare (dispnea), respiro sibilante, tosse (spesso notturna), senso di costrizione toracica.
L’asma e la rinite allergica possono essere ritenute espressione di un’unica malattia infiammatoria sistemica, localizzata alle basse e alle alte vie respiratorie, tanto che è stato coniato il termine di “One Air- way Disease ” (Malattia di un’unica via respiratoria).
È stato inoltre dimostrato che la rinite allergica, specialmente la forma persistente, è correlata a un aumento del rischio di sviluppare asma. Si stima che il 15-20% della popolazione sia affetto da Rinite Allergica e il 5-8% da Asma Allergico. In tutto il mondo gli asmatici sono circa 150 milioni, in Italia i malati sono circa 3 milioni e mezzo (si stima
che di questi circa 1/3 pratichi una terapia corretta, 1/3 non si curi, 1/3 non sappia di essere asmatico).Pollinosi
Pollinosi
Nei mesi primaverili-estivi si assiste a un incremento
delle patologie allergiche respiratorie per il ruolo rivestito
dai pollini nello scatenare la malattia respiratoria
nei soggetti allergici. In Italia gli allergeni pollinici
principali appartengono alla famiglia delle graminacee,
betulacee, oleacee, composite (fra cui
l’ambrosia, presente soprattutto in Lombardia e
Piemonte, e l’artemisia) e urticacee (parietaria).
La pollinazione dipende dalla specie pollinica, dalla
regione e dalle condizioni climatiche; esistono dei
“calendari pollinici” per informare i pazienti sulle
concentrazioni polliniche nei diversi mesi dell’anno.
In Piemonte, a grandi linee, la pollinazioni si susseguono
in questo modo: betulacee (ontano, betulla,
nocciolo) in febbraio-aprile, oleacee in aprilemaggio,
urticacee da aprile a ottobre, graminacee
nel periodo aprile-settembre e composite in luglioottobre.
Allergia a pollini e allergia alimentare
Esiste talvolta associazione fra rinocongiuntivite allergica,
asma bronchiale e “allergia” ad alimenti di
origine vegetale. Questo fenomeno è dovuto alla reattività
crociata fra strutture simili dotate di siti di legame
omologhi presenti nel polline e in alcuni alimenti
di origine vegetale.
definito un complesso di sintomi che si manifestano
in pazienti allergici ai pollini, che interessano
soprattutto il cavo orale e la faringe e che insorgono
entro pochi minuti dall’ingestione di alcuni alimenti,
in particolare frutta e verdura crude.
Questi sintomi sono rappresentati da gonfiore delle
labbra, del palato e della lingua cui possono associarsi
prurito del cavo orale e generalizzato, difficoltà
di respiro, rinite, asma, orticaria e, talvolta,
sintomi gastrointestinali. I pazienti affetti da tale
sindrome e allergici alla betulla, ad esempio, manifestano
abitualmente i sintomi dopo pochi minuti
dall’ingestione di mele e/o carote crude. La sensibilizzazione
nei confronti di determinati frutti e
verdure è usualmente associata a sensibilizzazione
verso altri alimenti appartenenti alla stessa famiglia
botanica, in ben definiti gruppi di ipersensibilità.
I gruppi più frequenti sono:
– noci, nocciole e noccioline
– mela e pera
– patata e carota
– melone, anguria e pomodoro
– finocchio, sedano e carota
– pesca, albicocca, prugna e
ciliegia.
respiratoria è clinica e strumentale.
La diagnosi di asma
si avvale poi di test di funzionalità
respiratoria, che valutano
l’eventuale ostruzione al flusso di aria a livello
bronchiale, soprattutto in fase espiratoria come la
spirometria semplice o la misura del picco di flusso
espiratorio.
In alcune situazioni può essere necessario eseguire il
test di bronco dilatazione (che permette di valutare
la reversibilità dell’ostruzione mediante l’utilizzo di
un broncodilatatore e quindi di fare diagnosi di
“asma bronchiale”) o il test di broncostimolazione
(in genere con metacolina) per valutare la presenza
di iperreattività bronchiale. La
diagnosi di causa (eziologica) si
basa sui test allergologici che
possono essere eseguiti sia in vivo
(cioè direttamente sul paziente)
come il prick test, sia in vitro (cioè mediante indagini di laboratorio sul siero del
paziente) come il dosaggio delle IgE sieriche specifiche.
su tre pilastri:
impossibile salvo che ci si trasferisca a vivere
sopra i 2000 m di altitudine o in mezzo al
mare;
attua con farmaci antiinfiammatori (dell’infiammazione
allergica) come gli antistaminici, gli steroidi
inalatori e gli antileucotrieni, che devono
venire assunti con regolarità e per lunghi periodi,
e inoltre i broncodilatatori o gli steroidi per via
sistemica (da utilizzare al bisogno in caso di particolare
gravità);
questa terapia (impropriamente definita “vaccino”)
a oggi è la sola terapia che si è dimostrata in grado
di modificare la storia naturale della malattia
allergica, migliorando la funzionalità del sistema
immunitario. Un ciclo standard di immunoterapia
dura in genere 3-5 anni, tempo necessario per
consolidare il beneficio clinico ottenuto.
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