Le cefalee primarie

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Cefalea primaria o secondaria o entrambe?
Quando una cefalea con caratteristiche emicraniche si manifesta per la prima volta in stretta relazione temporale con un’altra condizione che può essere causa di cefalea, va codificata secondo il fattore causale e pertanto come cefalea secondaria. Nel caso in cui un’emicrania preesistente peggiori in associazione a una condizione che può causare cefalea, vi sono due possibilità, a seconda del giudizio clinico: porre la sola diagnosi di emicrania oppure effettuare la doppia diagnosi di emicrania e di cefalea secondaria alla condizione in questione. Gli elementi a favore della seconda opzione sono: la stretta relazione temporale con il possibile fattore causale, un marcato peggioramento della cefalea preesistente, un ottimo livello di evidenza che la condizione in oggetto possa indurre o peggiorare l’emicrania e, infine, il miglioramento o la scomparsa dell’emicrania in seguito a rimozione della presunta condizione causale.
Introduzione
L’emicrania è una cefalea primaria frequente e disabilitante, come dimostrano svariati studi epidemiologici, che viene annoverata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al 19° posto nella graduatoria delle patologie disabilitanti.
L’emicrania è distinta in due sottotipi maggiori: 1.1 Emicrania senza aura, sindrome clinica caratterizzata da cefalea con aspetti peculiari e sintomi associati, e 1.2 Emicrania con aura, caratterizzata da sintomi neurologici focali che generalmente precedono, ma talora accompagnano la fase algica. Alcuni pazienti presentano, inoltre, una fase premonitoria, che si verifica ore o addirittura giorni prima della comparsa del dolore, e una fase di risoluzione. I sintomi tipici della fase premonitoria e di risoluzione sono rappresentati da iperattività, ipoattività, depressione dell’umore, ricerca di cibi particolari, sbadigli ripetuti; ma altri tipi di sintomi sono stati riferiti da alcuni soggetti.
Se un paziente presenta attacchi che soddisfano più sottotipi di emicrania, sarà opportuno attribuire a quel soggetto tutte le diagnosi e i codici corrispondenti. Per esempio, un paziente che abbia frequenti attacchi con aura, ma anche alcuni attacchi senza aura dovrebbe ricevere le seguenti diagnosi:
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- by Redazione
- on 28 Maggio 2016