Rettocolite ulcerosa – Sintomi – Diagnosi – Terapia

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La rettocolite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica
che colpisce primariamente il retto e può coinvolgere parte o tutto il
colon. Le cause di questa infiammazione sono ancora sconosciute. I
sintomi clinici principali sono la diarrea, spesso con sangue e muco, e i
dolori addominali. Fino al 35% dei casi possono essere presenti dei
sintomi extra-intestinali, quali dolori articolari e manifestazioni
dermatologiche. Nel 15% dei casi la sintomatologia è così violenta con
numerose scariche di feci liquide con sangue, disidratazione e febbre,
da rendersi necessario un ricovero urgente in Ospedale per poter
somministrare le terapie in vena e tenere il paziente sotto stretta
sorveglianza medica. In rari casi refrattari alla terapia medica è
necessario procedere ad un intervento di colectomia totale. La malattia è
caratterizzata da episodi acuti seguiti da periodi di remissione in cui
è clinicamente silente. La frequenza degli episodi sintomatici può
variare da uno o due attacchi l’anno a numerosi episodi che riducono il
periodo di benessere a pochissimi mesi l’anno.. Se non ben curata,
l’infiammazione cronica può portare nel tempo ad alterazioni
irreversibili delle cellule intestinali con il possibile sviluppo di
lesioni cancerose. Per questo motivo, e per evitare le riacutizzazioni,
si assume una terapia anche nei periodi di benessere. La terapia medica
di questa malattia si basa sulla somministrazione di farmaci
anti-infiammatori e immunosoppressori.
Che cos’è la rettocolite ulcerosa?
La rettocolite ulcerosa è una malattia caratterizzata da un’infiammazione cronica dell’intestino, che colpisce sempre il retto e può estendersi senza soluzione di continuità a parte o tutto il colon.
L’infiammazione provoca delle lesioni ulcerose responsabili dei sintomi
intestinali. L’andamento della malattia è caratterizzato
dall’alternarsi di episodi acuti seguiti da periodi di remissione
clinica. La frequenza degli attacchi può variare fino quasi a
susseguirsi senza periodi di benessere.
Quali sono le cause della rettocolite ulcerosa?
Le cause della malattia non sono ancora note.
L’ipotesi più probabile è che fattori ambientali, quali microorganismi
batterici intestinali, in presenza di un assetto genetico predisponente
possano scatenare l’attacco da parte del sistema immunitario in cui
rimane coinvolto anche l’intestino.
Quali sono i sintomi della rettocolite ulcerosa?
La rettocolite ulcerosa si manifesta con diarrea ematica, anche notturna, associata a dolori e crampi addominali,
che spesso si risolvono con l’evacuazione. Spesso è presente urgenza
con difficoltà a trattenere lo stimolo defecatorio e una evacuazione di
piccolo volume o anche solo di muco e sangue.
Nelle
localizzazioni di malattia esclusivamente al retto può essere presente,
al posto della diarrea, una stitichezza anche severa. Gli episodi più
severi (15%) sono caratterizzati dalla comparsa di febbre e di
disidratazione e necessitano di un ricovero urgente in Ospedale per
poter praticare la terapia adeguata a base di cortisonici,
immunosoppressori, antibiotici e supporto nutrizionale in vena. Solo in
casi rari refrattari alla terapia si rende necessario un intervento di
colectomia totale. Fino al 35% dei casi sono presenti delle
manifestazioni extra-intestinali: artralgie e artriti localizzate sia
alla articolazioni periferiche che alla colonna vertebrale;
manifestazioni dermatologiche quali dei noduli sottocutanei, arrossati e
dolenti o delle lesioni purulente che tendono ad ingrossarsi
localizzate spesso agli arti inferiori; episcleriti e uveiti; malattie
epatobiliari.
Infine l’infiammazione
cronica può provocare nell’arco di anni delle lesioni precancerose con
un aumentato rischio di sviluppare un carcinoma intestinale rispetto
alla popolazione generale.
Le metodiche per diagnosticare la rettocolite ulcerosa sono:
- La colonscopia con visualizzazione dell’ileo e con biopsie intestinali:
serve a valutare lo stato della mucosa intestinale e l’estensione di
malattia. Le biopsie tramite l’esame istologico servono a valutare se, a
livello microscopico, ci sono aspetti tipici dell’infiammazione cronica
(alterazioni strutturali del tessuto, infiltrati di globuli bianchi). È
essenziale per la diagnosi. - Cromoendoscopia o narrow band imaging:
sono tecniche aggiuntive in corso di colonscopia che permettono di
visualizzare con maggior dettaglio le aree sospette per displasia del
colon. - Calprotectina fecale: indicata
come esame di primo livello in pazienti con diarrea e dolori addominale.
La sua presenza ad alta concentrazione nelle feci aumenta il sospetto
che si tratti di una rettocolite ulcerosa. Indicata anche per monitorare
la malattia e la risposta alle terapie in modo non invasivo. - Rx addominale: nei casi severi dà una indicazione sulla sede e l’estensione di malattia e sull’eventale sviluppo di complicanze.
- L’ecografia delle anse intestinali:
permette di valutare la parete intestinale in maniera non invasiva.
Indicata come esame di primo livello in pazienti con dolori addominali e
diarrea e per monitorare la malattia e la risposta alle terapie in modo
non invasivo.
La terapia per la rettocolite ulcerosa è
mirata a spegnere l’infiammazione intestinale, attraverso l’inibizione
di processi coinvolti nell’attivazione della cascata infiammatoria e del
sistema immunitario.
I trattamenti comprendono:
- La mesalazina (5-ASA) è un farmaco ad azione topica che agisce direttamente come anti-infiammatorio sulla mucosa intestinale.
- Gli steroidi hanno una potente azione anti-infiammatoria a livello di tutto l’organismo, e modulano la risposta immunitaria.
- L’azatioprina o la 6-mercaptopurina
sono degli immunosoppressori che inducono la morte della gran parte dei
globuli bianchi attivati, responsabili dell’infiammazione. - Ciclosporina
un immunosoppressore che agisce inibendo la funzione dei linfociti,
responsabili dell’attivazione del sistema immunitario, e che di solito
si usa nei casi di colite severa resistente al cortisone. - I farmaci biologici
(infliximab), anticorpi monoclonali biotecnologici, bloccano
selettivamente una delle molecole principali (TNF) responsabili
dell’infiammazione. - Intervento chirurgico di colectomia totale quando i farmaci non hanno spazio terapeutico.
- Farmaci sperimentali
che possono avere vari meccanismi d’azione e che solo Centri
d’eccellenza selezionati possono somministrare nell’ambito di studi
clinici.
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